martedì 17 maggio 2016

Ibiza - Un'estate nel paese dei balocchi

Sono a Ibiza da un mese e mezzo, ma sembra già una vita! Sono ancora in quella fase di assestamento iniziale, in cui tutto è bello, nuovo e luccicante. Sarà un'estate lunghissima e bellissima, l'estate nel paese dei balocchi per me che amo il mare e le discoteche.
Sono allo stadio di espatrio 2.0, seconda esperienza, secondo paese, sto cercando di costruire la mia "casa", organizzare lo spazio, scegliere chi far entrare e chi no. Provo a continuare a ritrovarmi, cerco di non perdermi, osservo e scruto ciò che c'è intorno, ammiro, critico, confronto, sperimento, vivo.

Davanti alla porta di questa nuova "casa" c'e' un gran cartello che dice: "vietato l'ingresso agli italiani". Come diceva Caterina Caselli, Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più, dai miei errori sto cercando di imparare. E questo espatrio 2.0 infatti è iniziato con un grado di integrazione che non ho raggiunto nemmeno in Nuova Zelanda dopo due anni e mezzo .

Partire da zero, da sola, e senza essere circondata da backpackers in un ostello, è stata un pò dura, lo ammetto. L'ostello è un nido sicuro, ora capisco perchè ci ho vissuto per 5 mesi quando ero ad Auckland e capisco anche perchè chi, meno intraprendente e più insicuro, ci ha vissuto per anni.

Nelle prime settimane, col mio spagnolo maccheronico e senza conoscere nessuno, mi sono sentita un pò sola, ma ho resistito e non mi sono buttata sull'alternativa più semplice, che sarebbe stata aggregarmi alle infinite masse di italiani che invadono le vie e le spiagge di Ibiza.
Sono venuta qua per imparare lo spagnolo, per conoscere un'altra cultura, non per continuare a parlare in italiano. Così ho provato anche la strada di Couchsurfing e dei gruppi di scambio di lingue e mi sono costruita dei contatti con cui continuare a parlare in inglese, giusto per non dimenticarlo più del dovuto, oltre che spagnolo.

Al lavoro parlerò italiano, volente o nolente, ma se sei italiano e fai le pizze, è un pò una sorta di scelta obbligata quella di lavorare con gli italiani! Domani è il mio primo giorno ufficiale, spero che questa nuova avventura mi faccia ricredere dalla terribile opinione che mi sono fatta degli italiani all'estero quando ero in Nuova Zelanda, perché tra capi tedeschi, kiwi, serbi, macedoni ed arabi, l'esperienza peggiore ce l'ho avuta proprio lavorando per un italiano! (Ora ex colleghi, lo sapete che vi lovvo tanto!! xoxo) Penso che sarà un'esperienza positiva, sento che sarà un'esperienza positiva!

A casa si parla spagnolo. Abito con altre 3 ragazze, una marocchina che vive qua da 15 anni e due spagnole, che sono della peninsula ma vengono sempre a fare la stagione a Ibiza. Abbiamo anche un gatto senza coda, che pensavo fosse un mostro e invece si è scoperto essere di una razza rara. Con le mie coinquiline vado super d'accordo, mi hanno portata in giro con loro fin dall'inizio, presentandomi ai loro amici, facendomi sentire parte del gruppo, nonostante faticassi a far conversazione.

La musica, ragazzi, qua è una meraviglia! Lo sapevo già, ma me lo ero quasi dimenticata. I locali sono enormi, le gente più disparata, se non ti organizzi bene per fare una serata (anzi, per fare qualsiasi cosa!) ti parte un occhio della testa, perchè i prezzi di Ibiza sono stati studiati per i turisti, non per chi vive qua. Chi lavora qui da tempo sa comunque cosa fare, dove andare, ci sono le liste, le consumazioni gratuite, l'amico che è al bar e l'altro che e' alla porta, l'altro che noleggia i motorini e quell'altro che ti fa avere il pass e l'altro che ti dice dove andare a mangiare per non farti pelare.
Per vivere bene bisogna avere delle conoscenze o almeno frequentare qualcuno che le abbia!

Continuiamo a parlare di soldi. In Nuova Zelanda frequentavo gente che viveva on a budget, backpackers, viaggiatori che lavoravano qualche mese per potersi permettere di viaggiare, rifermarsi, lavorare e ripartire. Qua mi sento circondata di gente con le mani bucate! Quando vedo le mie amiche spendere 6 euro per una bottiglietta d'acqua da 33ml mi si stringe il cuore. Ma cavolo al supermercato con 79 centesimi ti prendi il bottiglione da 8 litri! E vederle poi lasciare la mancia su quell'acqua, portando il costo a 10 euro, beh le vorrei ammazzare! Ho l'impressione che non ci sia il valore dei soldi. In mezzo a tanto lusso, a tanti turisti ricchi, siamo sicuri di poterci permettere tutti un determinato tenore di vita, senza finire sul lastrico? Scialacquare soldi solo per farsi vedere?

Bentornata nel continente dell'apparenza Ines. Però tu cerca di non cambiare, rimani chi sei, come sei, rimani selvatica, spettinata, con le scarpe da ginnastica così quando vai a ballare non ti devi fermare neanche un secondo. Anche se ti dicono che c'e' il dress code in quel locale, tu non farti rovinare la serata da un paio di scarpe scomode. Non ascoltare nessuno, non farti influenzare da nessuno, fai tesoro di quello che ti ha insegnato la Nuova Zelanda, ricorda che l'importante è l'essere, non l'apparire.

Citando una lettrice, nuovi inizi e tanta vita!