lunedì 5 maggio 2014

Vivere in Nuova Zelanda - il diario segreto di un' italiana all'estero

non posso dire che l'italia non mi manchi, 
sarebbe una bugia

mi mancano odori, sapori, colori, forme, posti, tradizioni, paesaggi, cultura, persone.
però ne prendo atto e vado avanti!
perchè quella di rimanere qua, a oltre 18000km di distanza da casa, è una scelta.

scelta mia

nessuno mi trattiene, nessuno me lo impone
sono libera di decidere e ho deciso di percorrere questa strada, che di sicuro non è la più semplice, ma una continua sfida.

ebbene si, mi sono trasformata da backpacker ad immigrata, anche se probabilmente lo sono sempre stata, fin dall'inizio. non sono qua per viaggiare, tornare a casa e raccontare agli amici la mia avventura, ma sono qua per costruirmi un futuro, o almeno a provarci, dato che non è facile a livello burocratico.

 il pensiero di essere in italia, tra pessimismo e crisi, mi fa sentire male! 
eppure l'italia mi sembra il paese più bello del mondo. 
sarà perchè è casa mia? l'italia è stupenda, c'e' solo un piccolo problema... legato al  mondo del lavoro e al governo! e queste piccolezze finiscono per rovinare tutto il resto. 
a partire dall'umore della gente.
 e se la gente che ti sta intorno è stressata, incazzata, frustrata, preoccupata, beh queste vibrazioni negative influenzeranno anche te.
 è una sorta di effetto domino, crolla tutto.
 e io non voglio crollare, io voglio restare in piedi, magari con qualche attacco di nostalgia patriottica ogni tanto, ma con un'espressione rilassata sul volto, circondata da persone che abbracciano la filosofia dell'easy going, no worries, sweet as bro.

mi mancano le serate in italia, tra aperitivi e ristoranti
sedersi a tavola, aprire il menù con curiosità e non saper cosa scegliere, perchè ogni cosa sembra più buona dell'altra, il vino della casa che costa 2 soldi ed è comunque buono, il caffè lo saltavo, ma ad un limoncello o ad una sambuca non di dice mai di no! e poi i dolci della casa... omfg!!
e il rito dell'aperitivo, a buffet ovviamente! mangiare di tutto e di più per la modica cifra di 7/10 euro compreso il cocktail, stare li fino alle 9, poi cambiare bar fino all'una e andare in discoteca. (sto parlando dello storico e del ducale, di piazza delle erbe... del porto antico. oddio ho un attacco di genovite acuta!) mi mancano i chupitos a 1 euro. bere e uscire in italia è così economico e non ve ne rendete conto! uno shot qua mi viene a costare più di una birra. 

che bei ricordi!

adesso invece quando andiamo a mangiare fuori non è così emozionante. di solito i miei amici vogliono mangiare asiatico, io invece spingo per indiano o fast food. il menu non mi sembra allettante, ogni piatto mi sembra uguale, quando ci sono le figure sono più contenta perchè almeno so cosa mi arriverà sul tavolo. bere durante i pasti ce lo scordiamo, perchè i prezzi sono proibitivi, ci accontentiamo della tap water quando è gratuita e di una birra in bottiglia a 10$. e l'aperitivo non solo non sanno cosa sia, ma come fai a spiegarglielo?

i ristoranti italiani per carità non mancano, ma preferisco morire di fame che andarci. a parte che magari un piatto di pasta te lo mettono a 20$ e la carne a 30$... ma poi dategliela ai kiwi la carbonara con la panna, funghi e magari anche il pollo. non chiamatela carbonara davanti a me, vi prego, che mi sento male! la colpa non è dei ristoratori (quando sono italiani), ma della clientela! perchè se non sanno mangiare sti cristiani, non c'è niente da fare! quindi i vari piatti vengono rivisitati in chiave locale, per farli piacere ai residenti (che nn capiscono una mazza d cibo!!!), xò cacchio non dite che siete ristoranti italiani, soprattutto quando di italiano non c'è manco la donna delle pulizie!

si, il tasto cibo è un tasto super dolente per me. e i miei amici mi prendono in giro tutto il tempo perchè ho sempre da lamentarmi! oh raga che vi devo dire, se non mi piace la cucina asiatica e mi ci portano sempre???
sono già più una fan della cucina kiwi... fish and chips (e nn mangio pesce, ma fanno anche i burgers) e pies. pies tutta la vitaaaaa!!! ecco cosa mi piace della nz... le pies!!!!! che sarebbero delle "crostatine" di pasta sfoglia salata (vedi foto), con ripieno di carne/formaggio/verdure. vengono servite rigorosamente calde, sono piene di gusto e di grassi =)

se no portatemi all'irish pub che sono contenta lo stesso, con una bella bisteccazza con la salsa gravy e il purè o le patatine, più eventuali funghi e onion rings. la mia amica della malesia lo chiama "western food" e mi fa ridere perchè per me è normale, cioè non asiatico, ma per lei che è asiatica è cibo occidentale. ma come lo dividiamo questo west? probabilmente per lei quello che non è asia/occhi  mandorla è occidente. e fa un unico maxi gruppo che parte dall'india e finisce col sud america.
una sera le ho chiesto di mangiare indiano - no mi fa schifo -
e il kebab - no mi fa schifo -
e il burrito? - non hai capito che mi fa schifo tutta quella roba indiana, turca o messicana? sono la stessa cosa per me.
ok e poi sn io quella difficile??????????????????

ok basta parlare di cibo!
torniamo al punto di partenza. se lodo tanto la mia bella italia, perchè smanio per rimanere in questo paese, che non è neanche comodo per essere venuti a trovare da amici e parenti?

non lo so!
forse qualche hobbit mi ha fatto un incantesimo a mia insaputa, ma sono rimasta inspiegabilmente stregata da questo paese. o meglio da questa città, dato che non ho viaggiato quasi per niente.
 razionalmente dovrei esplorare altre mete, ma mi sento in dovere di non spostarmi di un millimetro, perchè qua si sta bene. 
si sta bene a livello economico, ci si concede il lusso di scegliere il posto in cui lavorare e discutere il proprio stipendio. 
niente stress. i kiwi se ne fregano! vivono tranquilli e rilassati... io purtroppo non sono ancora entrata nell'ottica, il mio stress ce l'ho ancora addosso, ma per le situazioni specifiche (tutta questa storia sul lavoro, sul visto, sulle decisioni da prendere) e non per la vita in generale. 
pago il mio affitto a settimana, che comprende bollette, detersivi e carta da culo. lavoro le mie 6 ore al giorno, a contatto col pubblico: gente sconosciuta, che arriva in negozio e ti chiede come stai, come è stata la tua giornata e ti fa dei sorrisi abbaglianti.
ho orari "normali" e dopo quasi un anno lontano dalla vita da turnista mi rendo conto che sia tutta un'altra musica. godi meglio del tuo tempo, della differenza tra il giorno e la notte. 
quando sono per strada, anche se passo sempre dalle stesse vie, mi guardo intorno con attenzione ogni giorno, per cercare qualche dettaglio nuovo. e poi sono una super appassionata di cielo-stelle-nuvole-tramonti-luna. quando ero in italia questi elementi non mi sembravano tanto interessanti e soprattutto non mi soffermavo a guardarli. credo che questo faccia parte del mio processo di "disintossicazione" da stress.

il clima qua è strano ma mi piace. come dicono tutti, ti ritrovi una giornata di 4 stagioni (e lo dicono perchè è vero!). primavera/estate/autunno sono un'unica lunga stagione, quando fa caldo si sta bene, non si boccheggia, la pioggia è una rottura di scatole ma di solito non piove tutto il giorno, ma a intervalli abbastanza corti. l'inverno non l'ho ancora sperimentato, sono arrivata qua che stava finendo, non ho avuto mai freddo e la neve non esiste ad auckland. solo il vento, quando ci si mette, è parecchio fastidioso. adesso è autunno ma si gira ancora in maniche corte e ciabatte, la sera fa un pò freddo, ma niente a che vedere con gli autunni del nord italia!

concludo con quello che probabilmente è più importante per me, la sfida.
questo amore per l'inglese, che mi ha accompagnato da quando avevo 11 anni, finalmente trova spazio per misurarsi, confrontarsi, arricchirsi.
 da un lato sono bramosa di imparare, dall'altra sono pigra per aprire i libri.
 probabilmente sto imparando e migliorando senza accorgermene e senza fare troppi sforzi. se mi impegnassi un pò di più, avrei risultati migliori, ma ragazzi ve l'ho detto siamo nella patria del take it easy =) 
vivere in una lingua che non è la tua, in mezzo a persone nella tua stessa condizione e ad altre che invece sono madrelingua. è quello che fanno milioni di immigrati ogni giorno. ma se sei a casa tua, a parlare la tua lingua, non te ne accorgi. non ti accorgi di quanto sia faticoso vivere pensando in una lingua e parlarne un'altra. doversi confrontare/scontrare con le persone e non sentirsi all'altezza solo perchè per colpa della lingua non ci si riesce ad esprimere come si vorrebbe. non puoi dare ai tuoi discorsi le sfumature che li rendono efficaci nella tua lingua. questa cosa è brutta, ma ti da la spinta per migliorare ogni giorno. 
e se sei stanca, confusa, triste e disperata, perchè a volte le cose non vanno come dici tu, non è che puoi prenderti un aereo e tornare a casa per il weekend. 
devi fartela passare! devi resistere!
devi combattere contro le debolezze che hai dentro e andare avanti, sei tu contro il mondo!
anche questa della distanza è una bella sfida. e distanza vuol dire anche differenza. tutta la diversità che mi circonda è stimolante, ma a volte ti butta giù la voglia di quelle cose di cui parlavo all'inizio. tutti e cinque i sensi ti dicono: ma cosa ci fai qua? ridammi l'arte da vedere, il cibo da gustare, il profumi da annusare, le voci da ascoltare. il tatto boh, forse il tatto è l'unico che non hai mai problemi in nuova zelanda =)

e poi... sono partita con l'intento di cambiare la mia vita
a fanculo il lavoro a tempo indeterminato!
 a fanculo il mutuo da pagare! 

voglio sentirmi libera di decidere, di cambiare se non sono felice, di fare passi avanti, di crescere a livello personale e professionale.

questo paese, giovane e vivo, sembra darmi le spinte giuste per seguire i miei obiettivi...

anyway, 
italy 
i will always 
love u

venerdì 2 maggio 2014

Problemi da expat - Pissed and betrayed, confused and guilty

non voglio fare la splendida con un titolo in inglese, è solo che queste parole mi suonano meglio che in italiano! sono incazzata, mi sento tradita, sono confusa e mi sento colpevole.

riassunto delle puntate precedenti...
il mio datore di lavoro mi ha offerto il work visa, ossia il visto per poter lavorare con lui per un altro anno. mentre ho fatto la richiesta del nuovo visto, ho dovuto prendermi una pausa e al mio posto è stato assunto un altro ragazzo. nel giro di due settimane ho avuto il visto ed ero pronta a tornare in campo, ma il mio capo ha detto che volendo tenere anche l'altra persona, vuole aprire il negozio anche a pranzo per aver abbastanza ore per far lavorare entrambi. 

e che ci vuole? apri a pranzo!
no....
vuole anche iniziare a fare la pasta, oltre che le pizze e la cucina va attrezzata.
mi dice... inizi settimana prossima.
ok.
la settimana dopo mi dice inizi la settimana prossima,
ok.
la settimana successiva non si fa neanche sentire!

quindi mi ritrovo con un visto di lavoro che mi permette di lavorare solo per un datore di lavoro, che non mi da da lavorare! ed è 3 settimane che non lavoro, ragazzi i soldi finiscono...
davanti a me ho 3 opzioni:
  1. continuare ad aspettare, non si sa per quanto, che il negozio apra a pranzo
  2. cercare un altro lavoro ad auckland, sempre come pizza chef 
  3. partire x l'australia dato che il mio visto è ancora valido per qualche settimana, rimanere fino a fine anno e rientrare in nuova zelanda e cercare un altro lavoro e riprovare a fare il work visa per rimanere ulteriormente qua.
l'opzione numero uno sarebbe la più logica, in quanto ho speso la bellezza di 800$ per il mio visto e l'ho fatto perchè mi piaceva l'idea di poter vivere qua e magari avere un futuro. adoro il mio lavoro, è vicino a casa e mi ci trovo bene.
sono incazzata - perchè mi chiedo: se c'ero prima io, perchè non mi ridai il mio lavoro? perchè non possiamo dividerci le ore io e l'altro tipo, nel frattempo che si apre a pranzo?

mi sento tradita - ho dato tanta disponibilità, forse pure troppa, credevo di essere stata ripagata col mio work visa, ma che me ne faccio del work visa se poi non mi dai da lavorare e dai lavoro agli altri!

mi sento colpevole - perchè non ho più pazienza di aspettare, devo lavorare e non capisco cos'abbia in testa il mio capo. forse non si sta comportando in mala fede, forse ha solo bisogno di tempo, magari mi dovrei fidare e aspettare. ma ora come ora penso solo ad un piano b, che coinvolga i punti 2 e 3

mi sento confusa - probabilmente questa è la sensazione dominante

ebbe si, non so che fare!

cercare un altro lavoro qua è la soluzione più semplice. di lavoro non ne manca, ma (sentite la cazzata!) ho finalmente trovato una casa decente e non me la sento di cambiare di nuovo, per avvicinarmi al lavoro, qua in zona non ci sono altre pizzerie, sono a china town. mi sento più vincolata adesso rispetto a quando ero in italia, col mio tempo indeterminato e il mutuo da pagare. ma sarò scema??? me lo dico da sola, se volete infierite pure!

l'australia invece era il piano iniziale. quando ho avuto l'opportunità del work visa, ho pensato "ma si, se viaggi prima o poi ti devi fermare, questa è la mia occasione per avere un futuro fuori dall'italia, fermiamoci". e ora le cose stanno andando così, cioè non stanno andando come dovevano andare e ho l'opportunità di scegliere!
 e non so cosa scegliere, perchè forse avevo già scelto, volevo rimanere qua.

 ma se dovessi seguire il percorso che avevo studiato un anno fa? posso andare in australia e tornare indietro quando mi pare, non è nulla di impegnativo, è stato un passo ben più grande venire qua dall'italia, e invece non so perchè in questo momento, dover prendere questa decisione nel giro di una settimana, mi sembra un passo gigante.
dover ricominciare da zero, da sola, in un posto nuovo. 
dalla mia ho che almeno adesso non ho più problemi con la lingua =)

l'ho già fatto l'anno scorso ed è stato fantastico, perchè adesso mi fa paura?

e poi parliamone di questa paura irrazionale...
paura di cosa?
non ho niente che mi tenga qua!
il lavoro a quanto pare non ce l'ho
ho affittato una camera che devo lasciare con 2 settimane di preavviso
amici ne ho ben pochi perchè di base erano tutti backpackers che o sono tornati al loro paese, o hanno cambiato città
quindi... cos'e' che mi trattiene?????
non lo so!

aspetto ancora qualche giorno per prendere una decisione... 
se non altro mi sento fortunata, perchè posso fare delle scelte!
che non sia tanto portata a scegliere... beh questo è un altro discorso =)

ps. lo so che tutti quelli in italia mi diranno: vai in australia!
ma chi è in nz mi dirà di rimanere qua