Per chi si fosse perso i miei ultimi spostamenti, sono stata a Ibiza fino a meta' ottobre, 10 giorni in Italia, 5 giorni a New York e il 6 novembre sono arrivata nella mia nuova casa, Toronto, grazie al Working Holiday Canada.
Ho trovato un appartamento grazie a Facebook, così mi sono saltata la fase iniziale dell'ostello. Ho abitato con una ragazza, Amy, che mi ha aiutato tantissimo nelle prime settimane di assestamento. Il suo appartamento era al 19esimo piano di un building, in una zona residenziale in cui non c'era nulla a parte che case e complessi di centri commerciali.
Il primo mese e' stato abbastanza duro, passavo sugli autobus un minimo di 2 ore al giorno, continuavo a perdermi nonostante google maps.
Ho iniziato a lavorare da subito in una pizzeria con la quale avevo avuto un colloquio Skype prima di arrivare in Canada e dopo qualche settimana ho iniziato a lavorare anche per un altro ristorante nel quale avevo inviato il cv come candidatura spontanea.
Trovare casa vicino ai miei lavori è stato un pochino più complicato, ma ci sono riuscita nel giro di due o tre settimane. Ora abito in un appartamento veramente bello, 10 minuti a piedi da uno dei miei lavori e 20 minuti dall'altro, vicino al lago, vicino alla strada principale sulla quale ci sono i vari negozi, ristoranti e bar. Il quartiere si chiama Etobicoke ed è a sud ovest della città, per andare in centro ci vuole un'ora di streetcar che sarebbe il nostro tram! Dicono che questa zona in estate sia bellissima. Attendo con ansia di vedere tutta sta bellezza, perchè per ora non mi sembra nulla di che..
Il centro di Toronto è molto grande, e ci credo, con 3 milioni di abitanti! La vita notturna è molto attiva, niente a che vedere con la "noia Zelanda" in cui al massimo i locali chiudevano alle 4 del mattino. Qua c'e' addirittura un after che fa fino alle 2 del pomeriggio (stile ibiza <3 ).
Le legislazioni sull'alcol sono molto severe anche qua, è vietato bere per strada, i bar ti servono massimo fino alle 2/3 del mattino, se vuoi comprare alcolici non li trovi mica al supermercato, devi andare al Beer Store per la birra e al LCBO per vini e superalcolici. Per le sigarette si va ai convenience store, che di conveniente hanno solo il nome, come in NZ, perchè i prezzi sono astronomici, ma spesso sono aperti 24 ore e ci trovi più o meno di tutto (soprattutto al Seven Eleven).
Gli orari dei negozi sono stile NZ, dalle 10 alle 18, i centri commerciali a volte tirano fino alle 21, per me che lavoro tanto è abbastanza un'impresa riuscire ad andare a fare shopping e non ho ancora scoperto se c'e' qualche supermercato aperto 24 ore come ad Auckland. La cosa positiva è che ci sono saldi praticamente sempre e anche tantissime offerte al supermercato, così alla fine la vita non è così cara. Basta tenersi aggiornati coi volantini dei vari negozi.
Ovviamente fa freddo, ma la situazione non è così terribile come immaginavo. In questi due mesi solo una volta siamo arrivati a -20, per il resto le temperature si aggirano attorno allo zero. Spesso nevica e la neve ha dei meravigliosi brillantini! La neve si scioglie, ghiaccia, si riscioglie, sparisce, rinevica. Il cielo quasi sempre ha un bel colore e non ti prende la depressione da inverno! Pensavo che col freddo intenso la vita si fermasse e invece no, la gente si mette un bel cappotto e gli scarponi e fa quello che deve fare. Quando ho comprato il piumino nuovo ci ho messo un pò a scegliere perchè non dovevo comprare solo un giaccone che mi piacesse esteticamente, ma doveva anche avere determinate caratteristiche, antivento, isolamento termico, impermeabile. Sulle etichette dei vestiti c'e' scritto di tutto e di più, bisogna perdere un pò di tempo a leggerle e poi si è pronti per l'inverno canadese!
E se fuori c'e' un freddo polare, nelle case e nei negozi sembra di essere ai tropici e si sta in maniche corte. Non ho ancora visto la nostra bolletta del riscaldamento, ma qua si usa così. Dico solo che dormo con la finestra aperta e al mattino mi sveglio sudata.
Nord America, lo stereotipo a cui io per prima pensavo è un mare di fast food e orde di obesi per le strade. Devo dire che invece la situazione non è così. Qui a Toronto ci sono ovviamente tanti franchising (soprattutto in centro), ma nei quartieri periferici ci sono prevalentemente attività di piccoli imprenditori che propongono ogni tipo di cucina. Il denominatore comune è lo zucchero. Non so perchè, ma ogni pietanza è dolce. Eppure non sono tutti ciccioni. Vorrei tanto mangiare un'insalata con l'aceto balsamico, ma in entrambi i lavori usano una riduzione al balsamico che è troppo dolce e non sa per niente di aceto. Gli altri condimenti sono varie salse tutte a base di maionese. Insomma non se parla di usare il caro vecchio olio e aceto.
Benchè questa città sia enorme, sembra che lo spazio non basti mai e bisogna utilizzare ogni centimetro a disposizione. Così quando cerchi casa ti ritrovi davanti centinaia di annunci di basement, cioè appartamenti seminterrati probabilmente bui e umidi, con finestre piccolissime ma che per questo costano un pò meno. I ristoranti utilizzano i loro basement come magazzini, ora mi sono abituata ma all'inizio era un pò inquietante e già due volte ho avuto il "piacere" di imbattermi nei cadaveri di topolini morti stecchiti sul pavimento..
Sempre nei basement delle case c'e' la stanza delle lavatrici, che vengono utilizzate da tutti gli inquilini del palazzo ed e' a pagamento. Odio questa cosa, ma a quanto pare qua funziona così. Lavare mi costa 1.75 e asciugare altri 1.75. Per risparmiare sul bucato mi sono comprata 20 paia di calzini, così posso fare la lavatrice ogni 2 settimane!
The Path (Toronto's Downtown Pedestrian Walkway) è una città sotterranea nel centro di Toronto, fatta di negozi e ristoranti, entrata nel guinness dei primati coi suoi 30km di lunghezza. Devo dire che quando tira vento o piove, fa proprio piacere spostarsi attraverso il Path, al calduccio, anziché in superficie.
Come sono i canadesi? Onesti! Tanta gente non chiude a chiave la porta di casa (cosa già vista in NZ) e tutti pagano il biglietto dell'autobus, tant'e' che nei capolinea o in alcune stazioni metro non viene neppure richiesto il biglietto, mentre nelle stazioni intermedie si sale dalla porta davanti e si paga direttamente all'autista. C'e' una cassettina in cui infilare le monete, ma non ti controllano quanto stai mettendo, perchè si da per scontato che tu sia una persona onesta.
Toronto è una città multiculturale allo stato puro. Ognuno arriva da un posto diverso, ha origini diverse, il colore della pelle diversa, ma tutti sono canadesi. Si usa chiedere "what's your background" per sapere le origini di una persona, perchè si da per scontato che sia canadese, perchè siamo tutti canadesi. Raramente mi chiedono "where are you from".
Molti canadesi si definiscono italiani perchè hanno un nonno o un genitore nato in italia, ma d'italiano sanno giusto dire grazie (che spesso viene pronunciato grazI).
Questa è la Toronto che ho visto in questi due mesi.
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